12 Ott Sconfiggere i tumori del sangue, la ragione di vita della Fondazione Lorenzo Farinelli
«Non fermiamo la ricerca scientifica sui tumori del sangue. Questo ci ha chiesto Lollo, glielo dobbiamo». È l’appello di Amalia Dusmet, mamma di Lorenzo Farinelli, morto l’11 febbraio 2019 a causa di un Linfoma non-Hodgkin a grandi cellule di tipo B, nonché presidente della Fondazione Lorenzo Farinelli onlus, costituita per portare avanti le volontà del giovane medico di Ancona.
«Lollo credeva fermamente nella scienza – ribadisce Amalia Dusmet -. Voleva vivere, ci ha provato in tutti i modi, affidandosi senza se e senza ma alla ricerca. Ha mostrato a tutti in video la sua malattia, senza alcun timore di palesare la sua debolezza e il suo fisico debilitato, chiedendo aiuto per potersi curare negli Stati Uniti. È quella sua bellissima forza che ci spinge ogni giorno a onorare la sua memoria attraverso le donazioni. La ricerca sui tumori del sangue non può fermarsi ora. C’è da lavorare ancora per studiare nuove terapie in grado di salvare vite. La mortalità si è ridotta notevolmente grazie ai molteplici passi avanti compiuti dai ricercatori, ma ne servono di ulteriori. Ecco perché abbiamo bisogno del sostegno di ciascuno».
La Fondazione Lorenzo Farinelli onlus sta finanziando un assegno di ricerca di 35mila euro annuali, che rinnoverà a breve, per lo sviluppo delle terapie cellulari CAR-T, quelle in cui Lollo aveva riposto tutte le speranze, nella Clinica di Ematologia dell’ospedale regionale di Torrette di Ancona. «Mio figlio credeva in questa terapia e aveva fatto un video-appello pubblico raccogliendo circa 500 mila euro in due giorni, e raggiungendo complessivamente la somma di 800 mila euro, soldi che avrebbe utilizzato per andare a Boston a curarsi. Non ce l’ha fatta». È stato inoltre acquistato un macchinario per il laboratorio di Immuno-Biologia dei Trapianti di Bologna. «Continueremo a supportare la ricerca scientifica – assicura Amalia Dusmet -. Questa era la missione di Lorenzo. Ed ora è la nostra. Di tutti noi».
Lorenzo Farinelli non è mai partito per gli Stati Uniti. Non ha fatto in tempo, purtroppo. «La sua generosità era infinita – ricorda la mamma -. Mentre era in cura, continuava a pensare agli altri, aiutando in particolare l’amico Calogero Gliozzo, affetto dalla sua stessa malattia. È per questo che la Fondazione ha deciso di donare al ragazzo siciliano 200 mila euro, parte dei soldi che Lollo non ha potuto utilizzare, per concedergli l’opportunità di curarsi. Ha vissuto un anno in più, grazie alla terapia CAR-T, e nel febbraio 2020 se n’è andato. C’è ancora tantissimo da fare, è evidente. Non fermiamoci. Questa Fondazione esiste grazie a Lorenzo. Uno solo l’obiettivo: sconfiggere i tumori del sangue. Facciamolo insieme, noi ci siamo».
Diverse le iniziative in programma. Domenica 23 ottobre va in scena la terza edizione della Dieci di Ancona, la maratona dedicata a Lorenzo Farinelli, e a dicembre la Fondazione sta organizzando uno spettacolo teatrale in sua memoria.
“Mordete la vita. Ogni secondo. Sembra dura. Amara. Ma è succosa ed è un sogno” (Lorenzo Farinelli).