08 Ott “CAR-T e linfomi: studio degli aspetti neurocognitivi”. Una ricerca per approfondire gli effetti delle terapie di contrasto ai tumori del sangue
“CAR-T e linfomi: studio degli aspetti neurocognitivi”. È questo il titolo dello studio promosso dalla Fondazione Italiana Linfomi per approfondire gli effetti delle terapie di contrasto ai tumori del sangue. Verranno coinvolti almeno dieci ospedali in tutta Italia e saranno selezionati pazienti che abbiano eseguito la terapia con CAR-T, al fine di valutare eventuali danni a livello neurocognitivo. Ciò consentirà di raccogliere dati e individuare possibili interventi per contrastarli e/o limitarli.
La Fondazione Lorenzo Farinelli ha abbracciato fin da subito questo progetto, lanciando una campagna di raccolta fondi dedicata per finanziare tale importantissima ricerca scientifica. L’investimento complessivo richiesto per lo studio, da ultimare nell’arco di un triennio, è di 30 mila euro. Sulla piattaforma Go Fund Me è già possibile effettuare una donazione per coprire i costi della prima annualità e dare una speranza alle tante persone alle prese con un linfoma.
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Si distinguono due grandi categorie di Linfomi: Hodgkin e non Hodgkin. Il Linfoma di Hodgkin si osserva in circa due o tre persone ogni 100 mila, i Linfomi non Hodgkin hanno invece un’incidenza di circa 15 casi ogni 100 mila persone. Sono distinti in numerosi sottotipi che si differenziano per la cellula di origine (linfocita “B” o “T”), per il grado di aggressività e per le caratteristiche biologiche. Le terapie CAR-T si basano sui linfociti T, un gruppo di globuli bianchi deputati alla difesa contro le malattie infettive, che vengono prelevati dal paziente e modificati biologicamente introducendo il recettore CAR (Chimeric Antigen Receptor), in grado di identificare un bersaglio specifico, l’antigene CD19, espresso dalle cellule del linfoma. In questo modo i linfociti T possono attaccare e distruggere le cellule tumorali.
«Crediamo fermamente nella ricerca scientifica. Noi, nel nostro piccolo, ci siamo», le parole di Amalia Dusmet, presidente della Fondazione Lorenzo Farinelli e mamma di Lorenzo Farinelli, il giovane medico 34enne venuto a mancare nel 2019 a causa di un linfoma non Hodgkin a grandi cellule di tipo B, resistente alla chemioterapia. La Fondazione Lorenzo Farinelli è nata proprio per veicolare i valori di Lollo e combattere i tumori del sangue, grazie all’encomiabile e instancabile impegno dei suoi genitori, Giovanni Farinelli e, appunto, Amalia Dusmet.
La Fondazione Lorenzo Farinelli Onlus ha già finanziato l’acquisto di due macchinari medico-sanitari, la creazione di una borsa di studio per una ricercatrice che ha studiato le CAR-T e di recente ha contribuito alla realizzazione di postazioni e arredi nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale regionale di Torrette di Ancona da destinare ai pazienti ematologici.
Aiutateci a finanziare il progetto “CAR-T e linfomi: studio degli aspetti neurocognitivi” e migliorare la qualità di vita di tante persone.
Abbiamo bisogno di ciascuno di voi!
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