20 Lug La Fondazione Lorenzo Farinelli a supporto del Sant’Orsola di Bologna nello sviluppo delle terapie Car-T
«Uno splendido dono». Così il professor Pier Luigi Zinzani dell’Istituto di Ematologia e Oncologia Medica “Seràgnoli” dell’Università di Bologna definisce il macchinario donato dalla Fondazione Lorenzo Farinelli, ora parte integrante del laboratorio di ricerca applicata operativo all’ospedale Sant’Orsola del capoluogo emiliano. Un centro specializzato che si occupa dello studio delle basi biologiche delle complicanze immunologiche e infiammatorie nei pazienti sottoposti a terapia con cellule Car-T, al fine di formulare una diagnosi precoce nonché modelli di personalizzazione del trattamento.
«Questo nuovo approccio terapeutico sta dando risultati eccezionali nell’ambito di diverse tipologie di linfomi quali il linfoma diffuso a grandi cellule, il linfoma mantellare ed il linfoma follicolare con la certezza ormai assodata che riusciamo a “guarire” circa un 35-40% di pazienti che non avrebbero avuto futuro con la terapia convenzionale – spiega il professor Zinzani, membro di diverse società scientifiche internazionali e autore di centinaia di pubblicazioni – . È con immenso piacere che abbiamo raggiunto il numero di cento pazienti trattati con l’approccio terapeutico delle Car-T e questo ci colloca come secondo centro in Italia e nei primi dieci in Europa come numero di pazienti. Il nostro laboratorio include l’apparecchio che la Fondazione Lorenzo Farinelli ci ha gentilmente donato ed è per me un onore, un piacere e soprattutto un dovere ricordare questo vostro magico dono con la targa che abbiamo posizionato ben visibile sopra tale strumentazione. Questa targa ricorda la frase di Lorenzo e queste parole racchiudono e rappresentano per noi il messaggio che ogni giorno diamo ai nostri pazienti nel momento in cui iniziano questo percorso che ha mostrato come, alla resa dei conti, vi è una luce sempre più forte alla fine del tunnel».
La Fondazione Lorenzo Farinelli ha donato al Laboratorio di Immunobiologia dei trapianti e delle terapie cellulari (IBT) un estrattore automatico di acidi nucleici indispensabile per l’estrazione automatizzata del DNA dei pazienti sottoposti a terapia. «Siamo davvero orgogliosi di poter dare il nostro contributo nella battaglia contro i tumori del sangue – le parole di Amalia Dusmet, presidente della Fondazione Lorenzo Farinelli -. Conosciamo il professor Zinzani e apprezziamo notevolmente il suo lavoro. La sua stima nei nostri confronti è un motivo in più per continuare a perseguire i desideri di Lollo».
Piattaforma di Immunobiologia dei trapianti e delle terapie cellulari (IBT)
L’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna ha tra le linee strategiche l’assistenza e la ricerca nei trapianti. Presso il Policlinico si eseguono infatti trapianti di organi, cellule e tessuti, quali rene, fegato, cuore, polmone, cornea nonché cellule staminali emopoietiche autologhe e allogeniche e terapie cellulari avanzate con cellule immuno-effettrici (attualmente la più conosciuta e denominata CAR-T, ovvero mediata da linfociti T dotati di recettore chimerico). Tutti i trapianti vedono come denominatore comune la necessità di una accurata manipolazione del sistema immunitario che ha lo scopo di favorire la IMMUNOTOLLERANZA.
La costituzione del laboratorio di immuno-biologia dei trapianti (IBT) svilupperà programmi di ricerca che si declinano in maniera trasversale nell’ambito delle diverse tipologie di trapianto e terapie cellulari. In particolare la piattaforma ha quale obiettivo principale la manipolazione (modulazione) del sistema immunitario al fine di indurre IMMUNOTOLLERANZA, ridurre l’immunosoppressione e le complicanze che ne derivano (metaboliche, oncologiche, cardiovascolari) mediante la realizzazione delle seguenti linee di attività:
− studio delle basi biologiche dell’immuno-tolleranza e dell’immuno-soppressione nell’ambito delle procedure trapiantologiche di organo solido e cellule emopoietiche;
− studio delle basi biologiche delle complicanze immunologiche delle terapie cellulari innovative nell’ambito ematologico (CAR-T) e dell’organo solido;
− studio delle basi biologiche delle complicanze infiammatorie locali e sistemiche nell’ambito delle procedure trapiantologiche e delle terapie cellulari innovative;
− armonizzazione delle linee di ricerca in relazione ai diversi tipi di trapianto
L’attività della piattaforma IBT si articola tramite la costituzione di tre unità modulari quali:
a) UNITÀ DI BIOLOGIA DEL SISTEMA IMMUNITARIO: segue la cinetica delle popolazioni linfocitarie e, più in generale, del sistema immunitario nel paziente trapiantato. L’unità prevede l’utilizzo di tecniche di:
- citofluorimetria per la caratterizzazione immunofenotipica di componenti del sistema immunitario e infiammatorio di donatore e ricevente;
- colture a breve e medio termine di cellule immunitarie linfoidi e mieloidi per la determinazione di profili omici e proteici e la ingegnerizzazione genetica.
b) UNITÀ DI NANOBIOLOGIA: prevede lo studio quali/quantitativo delle nanovescicole plasmatiche e cellulari attraverso la loro caratterizzazione funzionale, fenotipica e del loro contenuto (DNA, microRNA, RNA metaboliti).
c) UNITÀ DI OMICS: ha lo scopo di eseguire tutte quelle metodiche di biologia molecolare che consistono nella costruzione di libraries per il sequenziamento parallelo di acidi nucleici (RNA/DNA) e la successiva determinazione del profilo epigenetico (DNA e microRNA) del DNA/RNA cellulare ed extracellulare.
La caratterizzazione biologica sopradescritta ha Io scopo di:
- stratificare i pazienti anche in funzione del “rischio biologico”;
- personalizzare i trattamenti;
- eseguire diagnosi precoce non invasiva di complicanze;
- formulare modelli di personalizzazione (tailored medicine) deII’immunosoppressione;
- fornire nuove fonti di materiale diagnostico (liquid biopsy)
L’IBT, in afferenza al programma di terapie cellulari avanzate, aderisce al gruppo italiano per il trapianto del midollo osseo e terapie cellulari (GITMO) e al circuito europeo (EBMT, European Group for Blood and Marrow Transplantation and Cellular Therapies).
L’immagine rappresenta una cellula T ingegnerizzata per esprimere il recettore chimerico CAR, utilizzata nella terapia con cellule CAR-T (Chimeric Antigen Receptor T cell therapies” ovvero “Terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico per l’antigene) fotografata presso la piattaforma IBT.